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Questo libro ricostruisce la storia del Consiglio nazionale dell'economia del lavoro (Cnel) dalle sue origine, in Assemblea Costituente, sino alla sua riforma del 1986. I problemi interni (organizzativi, ad esempio) e quelli esterni (cioè quelli che gli pongono altri soggetti politici e sociali) incombono su un organo anfibio, che dovrebbe saper vivere bene in due condizioni ambientali diverse (lo Stato e la società), ma si trova, in entrambe, in difficoltà. Eppure si muove, resiste, dialoga spesso anche in senso contrario alle tendenze prevalenti, lavora molto più di quello che sembra, talvolta sottovalutato persino da alcuni suoi autorevoli membri. Alla logica del conflitto fra le diverse componenti del sistema economico, che spesso prevale nelle piazze e nei palazzi del potere, il Cnel contrappone quella della cooperazione. L'avanzata (più che altro retorica) della democrazia decidente lo condanna pubblicamente, lo frena, ma non riesce a cancellarlo.